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al testo di Simonetta Sambiase
Nero
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Si grava, è nei pozzi la tua natura che infelicita che nutre poco d'ombra i palmizi, meste a cercare l'acqua a spicchi nelle grate dei pozzi. Malerbe: scuotono le piante magri e tingono vesti legate a fiocco, neri capelli e tu mi dici che non uso gli usi forse cammino ancora scalza forse i rebbi sono il mio pettine che alzo come un albero nel luogo dove uno solo ne è foresta, usa la corda come al boia la memoria.
Eppure la memoria non ha distanza tutto può essere sognato.
E' il rumore è un sogno, laddove le prospettive sono orizzonti e lo sgomento di questa intollerabile sopravvivenza rizza la schiena, totem di ogni colore affama la pace nei propri ricordi affiancandosi nei sospiri agli spiriti della pietà
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Meth Sambiase
- 17/08/2011 21:52:00
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Loredana e Giorgio, grazie mille. Cercherò di procurarmi il testo suggeritomi da Giorgio, è unautrice che non conosco. Grazie. Più che commenti mi lasciate spunti dindagine e questa è una benedizione.
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Giorgio Mancinelli
- 13/08/2011 17:32:00
[ leggi altri commenti di Giorgio Mancinelli » ]
Meglio il nero, che contiene tutti i colori, che lindifferenza della più pallida luce.
Ps. Mi sento di suggerirti una lettura molto "particolare": Chitra Banerjee Divakaruni "La maga delle Spezie" - Einaudi, ovviamente se non lo hai già letto. Buone vacanze.
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Loredana Savelli
- 12/08/2011 08:27:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Poesia dedicata alla "negritudine". Bella, difficile, molto "pietosa" e poi quei versi che fanno molto effetto, illuminano come un faro: "Eppure la memoria non ha distanza tutto può essere sognato". Ho la sensazione che conosci da vicino certe problematiche. Un caro saluto
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